Rudolf Ritsema

Fondo Rudolf Ritsema presso il Museo delle Culture, Villa Heleneum, Lugano

Il fondo, che ospita la biblioteca sinologica del mio defunto amico e maestro e vuole onorare la sua vita e la sua opera, è stato inaugurato il 9 maggio con una riunione informale a cui hanno partecipato molti suoi vecchi amici Il fondo è aperto agli studiosi e al pubblico degli interessati. È dotato di un dispositivo interattivo che dà accesso a testi e fotografie illustranti la vita e l’opera di Ritsema.

Rudolf Ritsema nacque a Velp, vicino a Rheden, nei Paesi Bassi, il 3 ottobre del 1918. La famiglia del padre, Ipo Christian Ritsema, era della Frisia; quella della madre, Frances Johanna Van den Berg, parte frisona e parte inglese. Il ramo inglese della famiglia discendeva a sua volta da Ugonotti francesi.

Dalla madre e dalla nonna materna Rudolf ereditò una natura spontaneamente religiosa, il sentimento di ‘essere portato da Dio nella vita’. La madre e la nonna rappresentarono per lui il primo incontro con Sophia, l’incarnazione femminile della saggezza. Durante tutta la sua vita la saggezza gli si manifestò sempre tramite il femminile.

Ipo Christian, d’altro canto, era per temperamento uno scienziato, un razionalista, che aveva studiato chimica e aveva un profondo interesse per la biologia. Da lui Rudolf apprese il fascino del mondo naturale e la riflessione profonda riguardo alla geografia e alla storia.

Il matrimonio dei suoi genitori era un’unione burrascosa e Rudolf, un bambino nervoso e sensibile, era molto turbato dai conflitti nella sfera domestica. Quando divenne chiaro che rischiava di ammalarsi seriamente, uno psicologo raccomandò a Ipo e Frances di allontanarlo da casa. All’età di undici anni fu perciò mandato in Germania, alla Odenwaldschule, un collegio di avanguardia improntato a ideali di riforma della vita e della società.

Questo cambiamento si rivelò una benedizione per il giovane Rudolf: sviluppò un profondo legame, destinato a durare tutta la vita, con i due carismatici direttori della Odenwaldschule, Paul e Edith Geheb, e l’ambiente creativo della scuola gli permise di guarire e di crescere, di seguire le sue inclinazioni più profonde e di acquisire facilità e fiducia nei rapporti sociali.

Con l’ascesa del nazismo la scuola fu costretta a trasferirsi in Svizzera, dove prese il nome di École d’Humanité. Fu lì che, verso la fine degli studi, Rudolf incontro una giovane insegnante di musica ginevrina, Catherine Gris, divenuta in seguito la compagna della sua vita.

Dopo il baccalauréat Rudolf si iscrisse alla facoltà di biologia dell’Università di Ginevra, ma la guerra mise fine al flusso di denaro che gli arrivava dai genitori in Olanda e lo costrinse ad abbandonare gli studi. Seguirono anni di grandi difficoltà economiche. Rudolf fece vari mestieri occasionali per guadagnarsi da vivere. Ma non smise mai di leggere e studiare per conto proprio: letteratura francese e tedesca, buddismo tibetano e psicologia junghiana.

Durante le ore più cupe della guerra, quando l’ombra del nazismo dilagava su tutta l’Europa, Rudolf perse ogni contatto con i genitori. In quegli anni difficili trovò sollievo nella meditazione, che praticava per molte ore ogni giorno, e nelle lunghe passeggiate con Catherine sulle montagne del Vallese – che evocavano per loro i paesaggi tibetani dei racconti della loro favorita Alexandra David.

Nel 1944 Rudolf e Catherine entrarono in analisi con Alwina von Keller, che Rudolf aveva in precedenza conosciuto come insegnante di inglese alla Odenwaldschule. Poiché non avevano soldi, Alwina chiedeva loro solo una parcella simbolica, con l’accordo che essi stessi in futuro avrebbero condiviso con altri nello stesso modo ciò che stavano ora ricevendo.

Fu tramite Alwina che Rudolf incontrò per la prima volta l’I Ching. Edith Geheb aveva una copia della traduzione tedesca che Richard Wilhelm aveva pubblicato nel 1923 e durante una visita all’École d’Humanité nel 1944 Rudolf e Catherine furono iniziati da Alwina all’uso dell’oracolo.

La prima domanda di Rudolf fu “Chi sono io?” e la risposta che ottenne fu l’Esagramma 16, L’entusiasmo, che gli rispecchiava molto bene l’intimo rapporto che immediatamente aveva sentito con il libro. Volle subito immergersi nello studio dell’I Ching. Poiché in quegli anni di guerra il libro era introvabile in Svizzera, chiese ad Alwina di prestarglielo. Alwina era dubbiosa sull’utilità di questa lettura per questo giovane troppo traboccante di entusiasmo e gli concesse il libro in prestito soltanto per una settimana. Durante quella settimana Rudolf lavorò giorno e notte alla macchina da scrivere e riuscì a copiare integralmente il primo volume, contenente tutti i testi oracolari principali.

Rudolf e Catherine si sposarono l’8 maggio 1945, giorno dell’armistizio. L’anno seguente si trasferirono in Olanda, dove Rudolf trovò lavoro presso la rinomata libreria editrice E.J. Brill. Gli fu affidata la direzione del reparto antiquario orientalista, compito che rappresentava per lui una grande ed eccitante sfida. Il ruolo andava praticamente creato dal nulla e in questo processo di creazione Rudolf ebbe modo di sviluppare sia le sue capacità organizzative sia la conoscenza delle culture e tradizioni orientali. Divenne molto abile nel trattare l’acquisto e la vendita di intere biblioteche di studiosi orientalisti e di collezionisti. Lavorava lunghe ore, la luce nel suo ufficio era accesa fino a notte fonda. Ma durante i fine settimana tornava a dedicarsi alla sua prediletta ricerca sull’I Ching. Studiò il cinese classico per essere in grado di leggere il testo originale. Nel 1949, poco prima che Mao si impadronisse di Pechino, grazie alle sue conoscenze librarie riuscì a procurarsi una rara copia della preziosa Edizione del Palazzo, l’edizione canonica dell’I Ching pubblicata dall’imperatore Kang Hsi nel 1715.

Nel frattempo nell’estate del 1947 una grave malattia aveva messo sottosopra la sua vita: un attacco di poliomielite lo aveva portato sull’orlo della morte e lo aveva paralizzato dai piedi fino al diaframma. Per molti mesi fu completamente incapace di camminare. Catherine, molto più piccola e esile di lui, doveva spostarlo di peso. Anche in quelle circostanze difficili si dimostrò la donna forte e coraggiosa che rimase per tutta la vita.

L’inverno seguente, su consiglio di un neurologo che aveva raccomandato per Rudolf un clima più mite di quello olandese, Catherine e Rudolf trascorsero un mese ad Ascona, dove Alwina aveva preso dimora in Casa Shanti, una delle due case fatte costruire da Olga Froebe sul terreno intorno a Casa Gabriella. Questo soggiorno fu di grande beneficio per Rudolf, che alla fine del mese stava ricominciando a camminare.

Alla fine del soggiorno ad Ascona, Catherine diede un concerto di pianoforte a cui Olga Froebe fu invitata. Fra Olga e la giovane coppia si stabilì una simpatia immediata e Olga li invitò a stare da lei l’anno seguente, nell’appartamento che aveva fatto costruire per i suoi ospiti sopra la sala di Casa Eranos.

Da allora ogni anno Rudolf e Catherine trascorsero un mese a Eranos come ospiti di Olga e fra i tre si sviluppò una calda amicizia. Anche Olga era seriamente interessata all’I Ching e la profonda conoscenza che Rudolf aveva dell’antico libro oracolare contribuì a cementare il loro legame. In quegli anni Rudolf spesso commentava passaggi dell’I Ching per Olga e per Alwina e i suoi clienti, spiegando le varie letture possibili del testo cinese. In questo modo venne pian piano sviluppando una comprensione delle parole dell’oracolo come immagini di sogno, che attraggono la nostra attenzione verso aspetti della situazione che normalmente sfuggirebbero alla nostra percezione ordinaria.

Nel 1956 Rudolf cominciò a partecipare insieme a Olga e al biologo di Basilea Adolf Portmann alle riunioni nelle quali si progettavano le sessioni di Eranos. Olga Froebe morì nel 1962, dopo aver chiesto a Portmann e ai Ritsema di essere i suoi successori e di portare avanti l’opera di Eranos. Fu creata la Fondazione Eranos e Adolf Portmann ne divenne il primo presidente. Portmann tuttavia mantenne la sua cattedra all’università e continuò a risiedere a Basilea. La gestione quotidiana di Eranos passò nelle mani di Rudolf e Catherine.

I Ritsema riversarono un’immensa quantità di energia e di cratività in Eranos, come già aveva fatto Olga. Dal 1962 al 1982, anno della morte di Portmann, le sessioni di Eranos, organizzate congiuntamente da Portmann e dai Ritsema, continuarono fondamentalmente la tradizione di ricerca archetipica inaugurata da Olga e da Jung.

Nel frattempo nel suo tempo libero Rudolf continuava le sue ricerche sull’I Ching, che intorno al 1970 avevano raggiunto un punto di svolta. A quell’epoca non si sentì più soddisfatto dalla scrittura di commentari critici sulla traduzione di Wilhelm e concepì l’idea di una traduzione completamente nuova, una traduzione che evitasse per quanto possibile ogni interpretazione a priori, permettendo all’interrogante di entrare direttamente e personalmente a contatto con le immagini archetipiche.

Questo vasto progetto richiese due decenni per la sua realizzazione. Diverse persone diedero il loro aiuto nelle fasi iniziali, particolarmente James Hillman e Robert Hinshaw. Verso la fine degli anni ’80 il poeta americano Stephen Karcher si trasferì a Eranos e aiutò Rudolf a portare a termine il progetto. Insieme realizzarono la prima versione di quello che doveva in seguito essere conosciuto come ‘l’I Ching di Eranos’, una traduzione inglese dal titolo Chou Yi, The Oracle of Encompassing Versatility.

Nel 1988, con una decisione improvvisa e controversa, Rudolf impresse un radicale cambiamento di direzione ai convegni di Eranos. Aveva sviluppato la convinzione che la vitalità di quegli importanti incontri fosse andata esaurendosi e che le sessioni di Eranos fossero diventate piuttosto una vetrina per la vanità degli accademici. Decise perciò di realizzare quella che era stata un’idea di Olga molti anni prima, cioè trasformare i convegni in laboratori spirituali con un carattere personale ed esperienziale.

Mise l’I Ching al centro delle attività di Eranos. Durante tutti gli anni ’90 i convegni coinvolsero un numero limitato di persone (venti o trenta al massimo) ed ebbero luogo intorno a una grande tavola rotonda. Oltre alle conferenze e discussioni, le Sessioni di Eranos alla Tavola Rotonda prevedevano ora per i partecipanti la possibilità di sottoporre domande personali, esistenziali all’oracolo e l’interpretazione e discussione delle risposte ricevute.

Naturalmente non a tutti questo nuovo corso piacque. Alcuni dei relatori si allontanarono da Eranos, alcuni perfino diedero vita a un loro ‘Eranos’ separato. Altri furono conquistati dall’alchimia di questa congiunzione di condivisione intellettuale ed esistenziale e continuarono a portare il loro contributo.

All’inizio degli anni ’90 Rudolf passò la presidenza della Fondazione Eranos all’analista junghiana Christa Robinson, per dedicare una parte sostanziale del suo tempo alla realizzazione di varie altre traduzioni dell’I Ching.

Negli ultimi dodici anni della sua vita Rudolf Ritsema ha pubblicato due versioni rivedute della sua originaria traduzione inglese (la prima, I Ching, The Classic Chinese Oracle of Change, con Stephen Karcher nel 1994, la seconda, The Original I Ching Oracle, con me nel 2005); una traduzione italiana, Eranos I Ching, Il libro della versatilità (con me nel 1996); una traduzione tedesca, Eranos Yi Jing, Das Buch der Wandlungen (con il linguista svizzero Hansjakob Schneider nel 2000); e una traduzione francese, Le Yi Jing Eranos (opera di Imelda and Pierre Gaudissart, sotto la direzione di Rudolf Ritsema, nel 2003).

(Tutte queste traduzioni erano fatte sempre partendo direttamente dal testo originale cinese. Rudolf non ha mai approvato la traduzione in altre lingue di una sua precedente traduzione. Ne esistono due esempi, che io sappia, una traduzione olandese e una spagnola, da lui sempre considerate come ‘spurie’.)

Rudolf Ritsema è morto l’8 maggio del 2006, sessantunesimo anniversario del suo matrimonio con Catherine, avendo ben realizzato il compito che si era prefisso dopo l’incontro con quel primo esagramma nel 1944. Un compito che gradualmente era venuto comprendendo sempre più nel senso descritto dal nome che ha dato all’Esagramma 16 nelle sue traduzioni dell’I Ching: Il provvedere. Cioè provvedere (mediante l’I Ching) un nutrimento spirituale a sé e agli altri.

Catherine e lui non lasciano figli, ma una grande famiglia di amici più giovani (che Catherine chiamava ‘i nostri figli spirituali’) sparsa in tutto il mondo. Persone che hanno trovato in loro di volta in volta guida, conforto, sfida, ispirazione. Un saldo legame li unisce tutti quanti, come accade alle persone che sono state insieme toccate da un incontro forte e insolito.

Catherine Ritsema è morta il 21 gennaio 2008